15 anni di Servizio Civile della Regione del Veneto: tanti auguri! Ma chi festeggerà?

Con la Legge Regionale n. 18 del 18 novembre 2005, la Regione del Veneto istituisce il Servizio civile regionale che, a conti fatti, compie 15 anni.

Si festeggiano 15 anni di promozione di “esperienze di cittadinanza attiva per la formazione di donne e uomini più consapevoli, partecipi, responsabili, solidali e non violenti” (così indica l’art. 1 della L.R. 18/2005), nell’ottica di un investimento sulle giovani generazioni della comunità veneta. Il Servizio civile è, come sappiamo, non solo esperienza sul campo ma anche formazione specifica sulle attività da svolgere, che variano sulla base dei progetti proposti, e formazione generale sui temi della cittadinanza attiva, della nonviolenza e della pace.

I Protagonisti del Servizio Civile Regionale

Nel sistema del Servizio civile cooperano diversi attori, individuati tra le righe della nostra Legge Regionale del 2005.

C’è la Regione del Veneto – Direzione Servizi Sociali U.O. Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile che promuove lo strumento, emanando i bandi di progettazione e di selezione dei volontari e delle volontarie, mettendo a disposizione le risorse economiche per retribuire le risorse selezionate. C’è chi recepisce i bandi e progetta, ossia quegli enti e associazioni del Veneto che concorrono alla gestione fattiva delle risorse volontarie: le avviano, le formano e le calano nella realtà dell’ente. Ci sono i giovani residenti e/o domiciliati in Veneto che, dai 18 ai 28 anni, si candidano, sostengono un colloquio motivazionale e vengono avviati al servizio. Tutti gli elementi sembrano essere allineati uno dietro l’altro, con lo scopo di aumentare il capitale di civismo e di solidarietà nei nostri territori e di offrire nuove opportunità per i giovani negli ambiti di attuazione dei progetti: assistenza e servizi sociali, valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale, promozione e organizzazione di attività educative, culturali e dell’economia solidale, protezione civile.

Bandi e Numeri in 15 anni di servizio civile regionale

Dal 2005 ad oggi, si conta l’emanazione di 11 bandi per la presentazione di progetti di servizio civile regionale. Se per le prime tre annualità (2006-2008) vengono pubblicati “Bandi sperimentali”, è dal 2009 che si esce dall’ottica del collaudo, a testimoniare un effettivo consolidamento del sistema.

Il 2011 è un anno significativo per gli enti veneti di Servizio civile che propongono progetti alla Regione del Veneto. Nella convinzione che mettendo in rete le risorse le possibilità dei singoli si moltiplicano, nasce il Coordinamento Spontaneo Enti e Volontari di Servizio Civile del Veneto che annovera al suo interno i protagonisti che più beneficiano del Servizio civile: gli enti e i volontari, ossia coloro che assicurano la realizzazione dei progetti e concretamente, con il loro operato, impattano nei territori e nelle comunità cui il progetto riferisce. Un carattere di premialità che ci ha permesso, da quest’anno, di poter sedere al tavolo della Consulta Nazionale del Servizio Civile.

I numeri del Servizio civile documentano una media di 145 volontari richiesti all’anno dagli enti di Servizio civile. Dopo il 2015 i giovani e gli enti vivono uno stop nella pubblicazione di Bandi, fino al successivo e tanto atteso Bando di progettazione dell’edizione 2017 che registra il picco massimo di volontari richiesti: 241, con l’approvazione (nel 2018) di 57 progetti in graduatoria presentati da 39 enti, che sono riusciti ad accogliere i volontari selezionati presso le proprie sedi solo nel gennaio 2019. In questa annualità in particolare si fanno dei passi avanti: attraverso la contrattualizzazione dei volontari da parte della Regione Veneto (L.R. n. 45 29/12/2017), rendendoli a tutti gli effetti “volontari della Regione del Veneto”; mettendo a disposizione degli enti il “Portale Servizio Civile Regione del Veneto”, una piattaforma online che permette di trasmettere alla Regione le assenze dal servizio dei volontari, traghettandoci piano piano verso una semplificazione della gestione e una digitalizzazione dello strumento; promuovendo le elezioni per la designazione delle attuali rappresentanti dei volontari di servizio civile regionale.

Anche il biennio 2019-2020 fa emergere dei segnali di discontinuità: nell’ottobre 2019 il Bando di progettazione vede la richiesta di 286 risorse volontarie presso gli enti; nel febbraio 2020 esce la graduatoria che approva 241 volontari, ma ne finanzia, infine, solo 192. La pubblicazione del Bando di selezione dei volontari nell’agosto 2020 mette nero su bianco la data di avvio dei progetti entro novembre 2020 e sembra, pertanto, dare una risposta concreta sia ai territori che chiedono supporto, sia ai giovani che, seppur con la più bassa percentuale di Neet in Italia, stanno vivendo un momento di incertezza e di scoraggiamento, di perdita di identità, di insicurezza non solo nel sistema del Servizio civile ma anche nelle Istituzioni e negli enti che li dovrebbero accogliere.

Il 2020. I Giovani, Protagonisti Dimenticati. Chi Festeggerà, E Quando?

Non possiamo dimenticare tutto l’impegno e il servizio svolto dai giovani in Servizio Civile Universale, altro istituto della Repubblica presente nel territorio veneto con numeri importanti, durante l’emergenza Covid-19, anche nei mesi del lockdown. Lo dimostrano storie come quella del volontario Ali, ha continuato a portare i farmaci, la spesa, una parola di supporto e conforto agli anziani del suo paese, o come quella del volontario Michele, impegnato nel supporto di bambini e ragazzi alle prese con una difficoltosa didattica a distanza.

Le stesse parole del rinnovato presidente della Regione Veneto Zaia, riprese dal suo Programma di governo 2020-2025 e in riferimento al Servizio civile e all’”acqua granda”, danno l’idea di cosa voglia essere un Veneto solidale: “[…] Questi veneti, capaci di rimboccarsi le maniche e di fare squadra nella quotidianità e nelle emergenze, sono il collante del nostro vivere civile, la molla profonda delle istituzioni, i veri guardiani della buona amministrazione”. L’avvio dei progetti di Servizio Civile Regionale entro fine novembre 2020 poteva essere l’occasione per i 191 giovani di mettersi alla prova, accettando la sfida di stare al fianco delle comunità, di dare un supporto concreto agli enti che tanto necessitano di un aiuto volontario in questo periodo di crisi.

E invece la data di avvio dei progetti è stata procrastinata, non si sa a quando. Chi festeggerà questi 15 anni di Servizio Civile Regionale? E soprattutto quando?

Ci interfacciamo quotidianamente con i giovani che ci chiedono informazioni su una data certa di avvio: noi enti, insieme ai giovani, non nascondiamo la difficoltà di non sapere quando prenderanno avvio i progetti approvati e finanziati.

Per questo, insieme, vogliamo, proprio in occasione del compleanno della Legge Regionale n. 18/2005, chiedere alle Istituzioni una maggiore regolarità e continuità nella gestione del Servizio Civile Regionale, una visione di lungo periodo attraverso l’effettiva formulazione di piani triennali di intervento che abbiano anche un respiro europeo, un rinnovato impegno a migliorare tale strumento rendendolo più digitale, certi del notevole contributo che il Servizio Civile Regionale è per gli enti pubblici e del Terzo settore, nonché palestra di cittadinanza attiva per le giovani generazioni.

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